Sulle nostre tavole
troviamo nuovi ingredienti, nuove forme e nuove abitudini, introdotte dalla
globalizzazione.
Cucina e convivialità si
sono via via trasformate verso gusti differenti e grandi esperienze di cultura.
Ecco perché oggi si possono
trovare in commercio piatti di fogge differenti, oltre ai tradizionali tondi, vi
sono quadrati, rettangolari, triangolari, elittici nei più svariati colori e
materiali che permetteranno di rendere le vostre cene ancor più perfette ed
uniche.
Ma quali sono i consigli
del galateo quando si parla di vasellame?
Sottopiatto – questo
elemento altamente decorativo nella scenografia della tavola, viene legato per
tradizione ad eventi formali, apparecchiature eleganti ed importanti.
Ultimamente l’uso dei sottopiatti si è largamente diffuso e viene utilizzato
anche in occasioni meno formali per dare un tocco di importanza, colore e
raffinatezza alla tavola.
Per una cena formale ed importante il
sottopiatto dovrà essere in argento, rame o peltro, vetro o porcellana utilizzando
un centrino tra piatto e sottopiatto.
Per una apparecchiatura informale potranno
invece essere utilizzati materiali naturali come legno, bambù, vimini e
sughero.
Se il tavolo è molto bello di legno, pietra o ceramica è possibile usare
il sottopiatto direttamente sulla tavola, senza tovaglia né runner o
tovagliette. In questi casi è bene usare sottopiatti grandi, con estrema
attenzione per l’abbinamento dei materiali: vimini su tavolo in pietra, vetro
su legno, o legno su ceramica.
Il galateo prescrive di non
lasciare mai il sottopiatto da solo senza posizionare sopra un piatto.
Sul sottopiatto andranno
posti di volta in volta tutti i piatti previsti per le varie portate, senza che
questo venga mai sostituito o rimosso dalla tavola.
Se il sottopiatto in
argento o porcellana reca al centro il monogramma
o lo stemma di famiglia, il centrino non deve essere utilizzato, in modo
che la raffinata personalizzazione possa essere ammirata durante la
sostituzione dei piatti.
Prevedendo di presentare il
tovagliolo al centro del piatto, sarà ottimale ideare una legatura che crei,
per colore o materiale, un richiamo al sottopiatto.
Nella mise en place di una
cena informale è possibile alternare sottopiatti di due colori differenti, ma
dello stesso modello, oppure creare effetti cromatici con piatto e sottopiatto
giocando ton sur ton o per contrasto.
Piatti – Il
galateo consiglia di utilizzarne uno pulito ad ogni portata e per alcune di
esse è previsto l’utilizzo di un piatto particolare.
Immancabili dovranno
essere: piatti piani, piatti fondi, piattini da frutta, tazze da consommé con
relativi sottopiatti, zuppiera, piatti tondi e ovali di portata, ciotole per
insalata, salsiera, coppe da gelato e dessert.
E’ possibile optare per
ciotole in cristallo o vetro adatte ad accompagnare differenti stili di
vasellame.
Da non dimenticare che un
servizio veramente completo dovrebbe avere piatti per la fondue o
bourguignonne, piatti da pesce, per le ostriche e per le lumache.
Nello scegliere colori e
materiali dovrete tenere presente il tono della serata, lo stile della tavola e
non ultimo il menu prescelto.
La classica bianca
porcellana, magari con una sottile riga in oro o argento, è la soluzione ideale
per cene formali ed eleganti.
Per una cena in campagna ed
un menu rustico, è possibile utilizzare un servizio in terracotta o decorato
con soggetti botanici o azzardare di servire le pietanze in piatti di pane
abbracciando uno stile medioevale.
Piatti colorati andranno
scelti di colori che valorizzino o contrastino il colore del cibo servito ed
utilizzati unicamente per una cena informale. E’ possibile in questo caso anche
utilizzare due servizi di colore differenti purché in tinta unita.
L’utilizzo di piatti di
forme diverse rispetto al tradizionale tondo è funzionale alla presentazione
del cibo e alla valorizzazione degli ingredienti.
Piatti quadrati sono ideali per presentare il cibo di forme quadre, tonde
o a rombo ponendo l’ingrediente principale al centro ed agli angoli differenti
condimenti o viceversa al centro un condimento comune ed utilizzare gli angoli
per quattro differenti versioni dell’ingrediente principale (ad esempio quattro
ravioli con ripieni differenti).
I piatti rettangolari invece sono indicati per i
“tris” e per le ricette che prevedono che i diversi ingredienti vadano
consumati secondo un preciso ordine per un crescendo di sapore, oppure per
presentare piattini o coppette più piccole all’interno del piatto.
Colori come il nero, tradizionalmente
poco utilizzati per i piatti, sono ormai spesso usati da chef stellati, creando
raffinate combinazioni con i cibi, per richiamo (nero di seppia con fagioli
neri) o per contrasto (giallo dello zafferano o il rosso del pomodoro).
Il servizio irrinunciabile
resta sempre quello di porcellana bianca, ma è opportuno possedere più alternative,
realizzando apparecchiature in tono con le varie occasioni, ottenendo tavole
mai al di sopra o al di sotto delle righe.
Da non dimenticare mai … i
piatti fondi devono essere utilizzati unicamente per servire potage, zuppe e
minestre.
Pasta e riso andranno
serviti sempre su piatto piano.
Anna Ubaldeschi
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