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6 aprile 2016

Trasparenze di Bonèt




Oggi per il Calendario del Cibo Italiano AIFB si festeggia la Giornata Nazionale del Bonèt, ambasciatrice Sabrina Fattorini, leggete il suo post.



Il Bonet è un dolce tipico delle langhe del Piemonte, di cui si hanno notizie già nelle cronache dei banchetti nobiliari del XIII secolo.
Preparato con la stessa tecnica utilizzata per i budini e il crème caramel, il bonet originariamente non conteneva cioccolato.
Questo, infatti, è stato aggiunto alla ricetta originaria, oggi poco diffusa e chiamata “alla monferrina”, soltanto in seguito alla scoperta dell’America, quando il cacao venne introdotto in Europa.
In dialetto piemontese il termine “bonet” vuol dire cappello, e su questa corrispondenza si basano le due teorie sull’origine del nome di questo delizioso budino.
Alcuni linguisti, infatti, sostengono che “bonèt ëd cusin-a” (cappello del cuoco) fosse il nome dello stampo di rame a forma di cappello dove veniva preparato il dolce, mentre tra gli abitanti delle langhe è molto diffusa la teoria secondo la quale il nome derivi dall’usanza di consumare questa pietanza al termine del pranzo, proprio come il cappello viene posto in testa subito prima di uscire da un locale o da una casa dopo aver cenato.

Ingredienti:
4 uova;
150 gr di zucchero
50 gr di cacao amaro
100 gr di amaretti
mezzo litro di latte
1 bicchierino di rum
1 bustina di vanillina
100 gr di zucchero per il caramello

Procedimento
In un bicchiere per mixer sbriciolate gli amaretti e riduceteli in polvere sottilissima, avendo cura di lasciarne alcuni da parte per la decorazione finale.
Montate a crema le uova, unite gli amaretti ridotti in polvere, la bustina di vanillina e il cacao amaro setacciato (per evitare che si formino i grumi).
Una volta ben mescolato, lasciate riposare e nel frattempo mettete a scaldare in un pentolino il latte, senza farlo bollire. Quando il latte sarà tiepido, unitelo lentamente agli altri ingredienti, aggiungete il bicchierino di rum mescolando il tutto accuratamente dall'alto verso il basso.
Non vi preoccupate se il preparato sarà piuttosto liquido, è esattamente così che dev'essere.A questo punto prepariamo il caramello.
Vi serviranno solamente lo zucchero, un cucchiaio di legno e un pentolino, meglio se dal fondo piuttosto spesso. Versate lo zucchero nel pentolino e fatelo cuocere a fuoco abbastanza vivace, mescolando continuamente. Appena lo zucchero si cristallizzerà, abbassate la fiamma continuando a mescolare finché lo zucchero non si trasformerà in caramello.

Una volta pronto, prendete uno stampo per dolci (va benissimo uno stampo da plumcake) e foderatelo col caramello preparato,  io ho utlizzato dei vasi di vetro adatti alla vasocottura.



La vasocottura è una tecnica culinaria che è sempre esistita ma che solo in questi ultimi tempi è tornata di gran moda. Consente di fare una cucina sana e di effetto, è un metodo di cottura ispirato alle classiche conserve.
In sostanza, per cucinare nei vasi si procede proprio come per la marmellata: si mettono all’interno del vaso tutti gli ingredienti, si chiude e si cuoce nel microonde a media potenza, oppure sui fornelli a bagnomaria (avendo cura di mettere uno strofinaccio tra i barattoli ), o ancora nel forno ventilato (da 60° a 150°) con dell’acqua.

Riporre i vasetti dentro ad una pentola, riempire d'acqua bollente in modo da coprire i vasi per 3/4.
Far sobollire per circa 35-40 minuti.
Quando noterete che il dolce comincia a staccarsi dalle pareti dello stampo, la cottura sarà terminata.

Togliete i vasetti dalla pentola e lasciar raffreddare a temperatura ambiente.
Decorare con il caramello e degli amaretti sbriciolati.
Prima di servire lasciate riposare per almeno 3 ore in frigorifero. 



14 commenti:

  1. Adoro il bonèt e poi come l'hai presentato tu nel barattolo è perfetto da portare in borsetta..ahah
    Buona Giornata Nazionale! ciao

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    1. Brava Camilla, così ne possiamo portare 1 sempre con noi per le emergenze. Un abbraccio

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  2. Erica devo fare il tuo bonnet! Per forza! Si, si. Complimenti per la ricetta. Un abbraccio

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    1. Grazie cara, sto scoprendo le potenzialità della vaso cottura e devo dire che mi piace molto. Grazie alla prossima

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  3. La versione in vasocottura è un'idea originale che conferisce modernità ad un dessert classico, bella idea Erica.

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  4. Bellissima la proposta in vaso cottura, soprattutto per meche ho l'incubo da sformamento del budino! Mi hai aperto le porta al paradiso del budino!

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    1. La porta del paradiso dl budino me lo lo devo ricordare. Grazie infinite Cristina

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  5. Adoro la cottura in barattolo, spero prima o poi di riuscirono postare una ricetta. La tua è splendida

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    1. Grazie mille, è vero la vaso cottura è fantastica, dai provaci.

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  6. Eccoli, i bonet in vasocottura!! Erica, sono splendidi e fanno una gran gola! Brava :*

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    1. Grazie mille Sara, il problema è che sono Troppo golosi. Un bacio alla prossima

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