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13 aprile 2016

Zuppa di cipolle di Caterina de Medici




Quando fu una toscana a cambiare le carte in tavola

Oggi per il Calendario del Cibo Italiano AIFB, si festeggia la Giornata Nazionale di Caterina de Medici, ambasciatrice Tamara Giorgetti, leggete qui il suo post.

Forse ai puristi francesi non piacerà saperlo, ma celebri ricette protagoniste della loro tradizione culinaria, come la béchamel (besciamella), il canard à l’orange (anatra all’arancia), la soupe d’oignons (zuppa di cipolle) o le crêpes sono figlie della Toscana.
Il merito del loro arrivo oltre le Alpi è stato di una grande regina, passata alla storia come Caterina de’ Medici.



Figlia di Lorenzo II de’ Medici duca d’Urbino e Madeleine de La Tour d’Auvergne, perse tutti e due i genitori nei suoi primi venti giorni di vita. Passò la sua infanzia e prima adolescenza tra Firenze e Roma, crescendo tra i libri, l’arte e i giochi di potere.
Nel 1533, a soli quattordici anni, andò in sposa ad Enrico II, duca d’Orléans e futuro re di Francia: le nozze furono celebrate da papa Clemente VII (zio di lei e conosciuto, tra l’altro, per essere stato l’autore, insieme a re Enrico VIII d’Inghilterra, dello scisma anglicano).

Giovanissima aveva compiuto da poco quattordici anni, quando papa Clemente VII la dette in sposa  ad Enrico d'Orleans, matrimonio, come si direbbe ora, sicuramente politico per portare a termine alcune operazioni riguardanti lo Stato del Vaticano, Firenze e i rapporti dei Medici con gli Orleans.
La duchessina, divenuta regina nel 1547, non si distinse a corte per bellezza ma per la sua grande cultura, che trasmise ai suoi figli e a sua nuora Maria Stuarda, e la sua passione per l’arte, l’architettura e i libri, motivi per cui godeva della stima e dell’amicizia del suocero, il re Francesco I, che amava i balli in maschera (la stessa sovrana ereditò questa passione).

Promosse la costruzione di grandi palazzi, come quellodelle Tuileries e l’Hôtel de la Reine, nonché la realizzazione di giardini all’italiana,dipinti, lavori al Musée du Louvre e abbellimenti a palazzo: questi sono alcuni deimotivi per cui venne chiamata regina mecenate.

La sua figura, però, non è sempre stata ammirata dai francesi, che la chiamavano la regina nera, per le controverse vicende e gli intrighi vissuti da lei, il suo ruolo centrale nelle lotte religiose, la sua passione per l’astrologia (consultò diverse volte Nostradamus, il quale predisse la morte accidentale
del marito).

Caterina che ovviamente veniva da una delle corti più ricche d'Italia, insieme alla sua preparazione, volle con sè a Parigi i suoi cuochi dal ugello (i quali, secondo Pierre de Brantôme, “sapevano molto bene accoppiare le leccornie alla lubricità e a quanto e più la scienza medica conoscesse”) e un gelataio da Urbino, influenzandone la gastronomia, già forte di una solida tradizione.




Con l'arrivo di Caterina in terra di Francia arrivò anche il suo seguito, ed insieme a loro giunsero gli aromi e i profumi della cucina toscana e tutte le prelibatezze preferite dalla stessa che al tempo erano:
la salsa colla, la zuppa di cipolle, le pezzole della nonna, la lingua in dolce e forte, il fegato farcito, vari tipi di frittata ed ancora tante usanze e tante specialità come ad esempio:
l'anitra con la melangola (o papero al melarancio) piatto questo che fu subito reinterpretato dai cuochi francesi, reso più bello nella presentazione più morbido nei sapori prese il nome di Canard à l'orange, diventando così uno dei piatti di corte.
Anche la salsa colla fu rielaborata nella presentazione e nel nome e si chiamò béchamel la zuppa di cipolle diventò  Soupe d'oignons, le pezzole della nonna crépes alla fiorentina, le modeste frittate ed il pesce uovo presero diversi sapori e si chiamarono omelettes.


La tavola della regina era apparecchiata con tovaglie damascate, i piatti venivano cambiati tra una portata e l’altra e, grande innovazione, si mangiava con la forchetta, che aveva origine veneta. Dolce e salato erano divisi, i pasti erano accompagnati dalla musica e, per la prima volta su una tavola francese, si potevano mangiare broccoli, asparagi, piselli, pomodori e i prediletti della regina, i carciofi, i quali si diceva che le provocassero una “pericolosa digestione”. Vennero introdotti la pasta, i sorbetti di frutta e lo zabaione.

Per questa giornata ho scelto la rustica zuppa di cipolle toscane, diventata in Francia, dopo intelligenti arricchimenti la soupe d’oignons.




Ingredienti per 4 persone:

4 cipolle grosse bianche
1 patata grossa (anche due)
50 gr di burro
1,5 lt. di brodo vegetale
pane casalingo raffermo
noce moscata
pepe, sale
olio evo
100 gr di parmigiano.


Esecuzione
Tritare finemente le cipolle, metterle in un tegame fondo con il burro e poco olio.
Farle ammorbidire tenendole coperte e rigirandole spesso con un cucchiaio di legno.
Quando avranno fatto l’acqua e saranno insaporite, aggiungere le patate a tocchetti piccolissimi, il brodo caldo e lasciare cuocere a lungo.
A parte arrostire delle fette di pane casalingo raffermo e adagiarlo in un tegame da forno, facendo un primo strato di brodo, pane e molto parmigiano grattato, poi ancora pane e ancora brodo e formaggio; passare in forno caldo per cinque minuti e servire.



Fonti: www.frontierenews.it



8 commenti:

  1. Complimenti carissima un post molto bello e bella la ricetta, queste zuppe di cipolle sono una meglio dell'altra, proverò anche la tua con le cipolle bianche, grazie per il tuo contributo ;)

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    1. Ciao Tamara, grazie. Sono stata molto felice di contribuire a celebrare una splendida donna, e poi adoro le cipolle. Un saluto alla prossima

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  2. Che bella questa zuppa Erica! Ricca e golosa. Complimenti per l'articolo, mi piace proprio la cucina rinascimentale (vegetariana) un bacione.

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    1. Ciao Daniela, grazie. E' super golosa peccato averne fatta poca. Un abbraccio alla prossima

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  3. Bellissimo post, dal tuo racconto mi sembrava di essere seduta al tavolo della regina.
    Amo la zuppa di cipolle, in inverno è un comfort food per eccellenza.

    Valentina

    http://coindecampagne.blogspot.it

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    1. Ciao Valentina, anch'io con la mente sono andata alla tavola della regina alla corte di Francia. Il vero comfort food per me? Le zuppe soprattutto questa. Ciao alla prossima Erica

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  4. La zuppa di cipolle è tra le mie preferite in tutte le sue versioni! Questa tua ricetta poi è particolarmente invitante! Grazie anche per il bellissimo articolo che hai condiviso con noi!

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    1. Ciao Cristina, le zuppe sono veramente ottime tutte ma quella di cipolle ha una marcia in più io me la preparo anche d'estate. Un saluto alla prossima. Erica

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