Antonietta Golino del blog La Trappola Golosa ha vinto la sfida n. 57 dell'Mtchallenge con una strepitosa Caprese Cheesecake! Da vincitrice ha diritto a scegliere la sfida successiva... e secondo voi cosa sceglie? Siii la PIZZAAAAAA!!!
Ok, ce la posso fare... si... si ce la posso fare... ma anche no.
In un primo momento l'entusiasmo ha preso il sopravvento rispetto alla razionalità in merito alla preparazione di una tale prelibatezza. Antonietta ci ha fornito tutte le informazioni e nozioni possibili ed immaginabili e lì per lì sembrava facile... si appunto.... sembrava.
Sarò estremamente sincera, e chi mi conosce sa che non ho difficoltà ad ammettere i miei limiti ed errori.
Ho stampato tutto quello che Antonietta ha scritto per leggere e rileggere con la massima attenzione ogni minimo punto e virgola, ho stampato il disciplinare internazionale per la realizzazione della "Verace Pizza Napoletana" in modo da avere una piu' ampia prospettiva in merito a quando dovevo fare. Ho letto e riletto... e ok decido le farine, o meglio le ordino e arrivano.
Marianna hai tutto il necessario devi solo partire! Sabato verso le 15, con tutta calma, inizio fretta non ne avevo, la pizza molto probabilmente l'avrei mangiata a pranzo il giorno successivo.
Decido di utilizzare la farina del Molino Caputo per pizza per 350 g per i restanti 100 g uso la farina Multicereali del Molino Grassi. L'acqua che la farina richiede è leggermente inferiore rispetto a quanto scritto nella ricetta di Antonietta ma si sa, molte sono le variabile legate agli impasti, pertanto non mi preoccupo più di tanto anche perchè parliamo di circa 15 ml. Impasto a mano per oltre 20 minuti, fermandomi ogni tanto.
L'impasto alla fine risulta essere bello liscio e setoso, lo metto a riposare fino al raddoppio, sembrava una mega brioche col tappo siciliana...
Peso l'impasto e lo divido in 3 parti uguali del peso di circa 226 g l'una, adagio le palline su di un piatto e le lascio lievitare di nuovo... ma mia figlia decide che voleva andare a cenare fuori... ripongo tutto in frigo e vado a cena con lei...
La mattina successiva, prendo le palline di impasto dal frigo, le faccio acclimatare per due orette sulla spianatoia coperte da un canovaccio.
Ammiro la prima pallina e le sussurro... "Amore della mamma fa in modo di avere almeno una parvenza di pizza... ti prego!!!"
Nei giorni scorsi avevo inoltre guardato nella pagina Facebook della mia amica Susanna Pellegrini come stende con maestria le sue, oramai, consuete pizze del sabato sera... Marianna ce la puoi fare anche tu, continuavo a dirmi.
Parto dal centro dell'impasto con dolcezza... ma se in un primo momento mi sembrava tutto perfetto, più affondavo i polpastrelli più l'impasto sembrava poco propenso alla stesura... si ritirava ma oramai avevo promesso pizza per pranzo e avrei potuto rischiare il linciaggio a presentare altro nei piatti ma già da lì avevo capito che non sarebbe stata come quelle viste da altre college.
Proseguo... con la farcitura ed inforno.
Il forno l'ho accesso con largo anticipo a 250° (temperatura massima per il mio forno).
Antonietta consiglia di cuocere la pizza per 5' nella parte bassa del forno e poi altri 5' nella parte più alta... qui la difficoltà più grande. Il mio forno nella modalità statico non cuoce molto bene, infatti non ha dato la spinta necessaria alla base della pizza come si nota dalla foto fatta alla sezione... Pertanto riproverò nei prossimi giorni, in modalità ventilato per vedere come esce.
Alla fine pero' mi sono divertita alla grande, sono comunque fiera di me, perchè tutto sommato a livello estetico il cornicione non era affatto male e l'impasto era superbo... e solo l'idea di dire che ho provato a fare la pizza al piatto... beh la soddisfazione ha ripagato tutto. Grazie Antonietta per questa sfida costruttiva, per la pazienza e per avermi messo in discussione, ottimo metodo per crescere.
Grazie di cuore.
Ingredienti:
300 g di farina per pizza Caputo;
150 g di farina Multicereali del Molino Grassi;
250 ml di acqua (io ne ho usata meno);
12 g di sale iodato marino;
1 g di lievito di birra.
Per la farcitura:
pelati;
pomodorini di Pachino IGP;
fiori di zucca;
mozzarella;
stracciatella;
foglie di rapa rossa.
Procedimento:
Misurate l'acqua e con una piccola parte fate sciogliere il lievito di birra. Mettete 200 ml di acqua in una ciotola, aggiungete il lievito disciolto e procedete aggiungendo poca alla volta tutta la farina, l'acqua restante usatela con moderazione in relazione al tipo di farina che avete usato. Aggiungete ora il sale ed iniziate ad amalgamare tutti gli ingredienti, dopo circa 7/8 minuti adagiate il tutto sulla spianatoia ed continuate fino a ché l'impasto non sarà ben incordato e risulterà bello liscio e setoso.
Dopo circa 20 minuti circa, qui dipende da voi, mettete a lievitare l'impasto. Deve raddoppiare.
A raddoppio avvenuto dividetelo in 3 parti uguali e fate lievitare nuovamente ad una temperatura di circa 25° per circa 4/6 ore (tempi indicativi).
Riscaldate il forno alla massima potenza con largo anticipo, lasciando al suo interno la teglia dove andrete a cuocere la pizza.
A panetti lievitati, stendetene uno alla volta sulla spianatoia spolverata con della semola, partendo dal centro ed allargando l'impasto con i polpastrelli verso l'esterno, se ci riuscite fateli debordare (dalla spianatoia) roteando la pizza ed estendendola delicatamente (ci ho provato... lo giuro!). Adagiate il pomodoro e la mozzarella.
Posizionate ora, la pizza sulla teglia, ben calda, nella parte più bassa del forno cuocendo per circa 5', poi spostate la teglia nella parte alta per altri 5'.
Togliete la pizza da forno e farcite con la stracciatella, i fiori di zucca e le foglie di rapa rossa.
Ora gustatela, assaporatela ad occhi chiusi...
Buon Appetito.
Marianna
Bhè Marianna tutto sommato è un lavoro ben fatto visto che i panetti presentano una grana uniforme
RispondiEliminaIl forno purtroppo in questa sfida è stata una nota dolente comune alla maggioranza
Però vedrai che facendoci la mano saprai gestirlo di conseguenza
Quelle foglie di rapa rossa nelle farcitura mi incuriosiscono